Asmir è un bambino come tutti gli altri, ma vive in una città diversa e tormentata: Sarajevo, la capitale della Bosnia in guerra, con le sue strade piene di crateri e di macerie. E quando con lui e i suoi devono fuggire in un paese di cui non conoscono la lingua e dove non hanno casa nè lavoro, Asmir non è più un bambino e basta: diventa un estraneo, un profugo, qualcuno che passa la vita ad aspettare notizie di quelli che sono rimasti laggiù... Questo libro racconta la sua storia ed è la semplice e asciutta cronaca di cose realmente accadute, Asmir di Sarajevo, infatti esiste davvero e attende di ritornare nella sua città, di rivedere suo padre, di scoprire quanti dei suoi amici sono ancora vivi. Il suo futuro non potrebbe più essere incerto, ma una cosa è sicura: da grande Asmir non sarà mai un soldato.Questo libro l'avevo letto quando ero adolescente...
L'altro giorno l'ho ripreso in mano, l'ho riletto e ho provato profonda amarezza nel constatare come le guerre che ci sono in ogni parte del mondo rubino l'infanzia di tanti altri piccoli Asmir.
Ancora oggi.
L'autrice del libro è Cristobel Mattingley è una scrittice australiana che si occupa di letteratura per l'infanzia e per l'adolescenza. Ha conosciuto Asmir e la sua famiglia in Austria e ha destinato il ricavato di questo libro all'educazione del ragazzo."Asmir di Sarajevo" di C. Mattigley ed. Mondadori. [titolo originale dell'opera Not Gun for Asmir]
25 febbraio 2006
23 febbraio 2006
VIOLENZA SULLE FOCHE

(Fonti: dal sito della LAV.)
22 febbraio 2006
LUCA COSCIONI
Oggi, ci saranno le esequie di Luca Coscioni.
Ecco per brevi passaggi la sua storia.
Questo docente universitario di trentanoveanni, aveva la sclerosi laterale amiotrofica: una malattia gravissima e degenerativa.
Luca Coscioni, si è da sempre battuto per la tutela dei diritti del malato.
Nel 2000 per combattere a pieno e profondamente contro il muro di ostilità in Italia verso la ricerca delle malattie rare e genetiche è diventato presidente del Comitato Nazionale dei Radicali Italiani.
Nel 2001 ha lanciato una campagna per la ricerca sulle cellule staminali, rimarcando l'importanza di tale ricerca per tutelare i malati, i loro diritti e dare spazio alla ricerca sulle malattie rare.
Per poter parlare usava un sintetizzatore vocale che, attraverso il movimento degli occhi metteva su pc i suoi pensieri.
Molti lo hanno messo in disparte soprattutto gli ambienti filovaticani.
Per protestare contro chi non gli dava voce ha fatto un sit-in, nel quale, si è autoridotto i farmaci.
Il 20/09/2002 ha fondato l'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.
Nel 2005 si è battuto per richiedere che fosse garantito ai malati intrasportabili il diritto al voto domiciliarmente, si è battuto per il testamento biologico e per l'eutanasia.
Ecco per brevi passaggi la sua storia.
Questo docente universitario di trentanoveanni, aveva la sclerosi laterale amiotrofica: una malattia gravissima e degenerativa.
Luca Coscioni, si è da sempre battuto per la tutela dei diritti del malato.
Nel 2000 per combattere a pieno e profondamente contro il muro di ostilità in Italia verso la ricerca delle malattie rare e genetiche è diventato presidente del Comitato Nazionale dei Radicali Italiani.
Nel 2001 ha lanciato una campagna per la ricerca sulle cellule staminali, rimarcando l'importanza di tale ricerca per tutelare i malati, i loro diritti e dare spazio alla ricerca sulle malattie rare.
Per poter parlare usava un sintetizzatore vocale che, attraverso il movimento degli occhi metteva su pc i suoi pensieri.
Molti lo hanno messo in disparte soprattutto gli ambienti filovaticani.
Per protestare contro chi non gli dava voce ha fatto un sit-in, nel quale, si è autoridotto i farmaci.
Il 20/09/2002 ha fondato l'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.
Nel 2005 si è battuto per richiedere che fosse garantito ai malati intrasportabili il diritto al voto domiciliarmente, si è battuto per il testamento biologico e per l'eutanasia.
19 febbraio 2006
CAMERA CAFE'

Domani riprende la striscia quaotidiana di Camera Cafè!!
Che bell' evento !!
Finalmente.....
In una televisione fatta esclusivamente di "airbag anteriori e posteriori" c'è una piccola oasi felice su Italia 1, alle 19.25.
Trenta minuti per ridere ma anche per riflettere ....
Un prodotto pensato e voluto.
Scritto e recitato magistralmente.
Camera Cafè è un gioliello meraviglioso che regala tutte le sere il più raro e prezioso dei doni: il sorriso.
Ognuno può rimanere coinvolto dalle vicende dei protagonisti perchè sono uno spaccato di quotidianità della nostra società.
Camera Cafè mette a nudo i pregiudizi di cui siamo pervasi.
Ecco: per tutte queste ragioni e mille altre, Camera Cafè è un oasi felice nella tv di oggi.
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