Il 27/01 è stato istituito giorno della Memoria, poichè il 27/01/1945 erano stati liberati dai campi di concentramento ebrei, omossessuali, zingari, detenuti politici ed altre persone che furono perseguitate a causa delle loro idee o del loro modo d'essere.
Credo però, che di tutto ciò non si debba parlare solo il 27 Gennaio, ma che si debba ricordare sempre le violenze che sono state perpetrate per trecentosessantacinque giorni. Incessantemente.
Soprattutto, perchè ci sono "storici" che rinnegano l' Olocausto e i campi di concentramento come D. Irving.
Soprattutto, perchè bisogna tenere a mente come la violenza sia una costante anche odiernamente e gli esempi sono innumerevoli: le donne seviziate e stuprate in Kosovo, pulizia etinica in varie parti del mondo o più recentemente dalle sevizie perpetrate dai militari americani nei confronti dei detenuti a Guntanamo [e anche altrove] ..... Ed altro ancora....
Un grande poeta, Primo Levi in maniera lungimirante nel 1946, aveva espresso in una poesia, i suoi timori che quanto era accaduto poteva ripetersi non solo nei confronti del popolo ebraico ma anche nei confronti di altre "minoranze"(scrivo tra virgorgolette tale termine perchè ci sarebbe tanto anche da dire su di questo, ovvero cosa debba intendendersi per minoranza, ma spero di riuscire ad esprimerlo più approfonditamente in seguito).
Primo Levi l'undici Gennio 1946 scrisse una stupenda poesia, dilaniante come sempre la sua analisi. La poesia s'intitola:
ALZARSI
Sognavo nelle notti feroci
Sogni densi e violenti
Sognati con anima e corpo:
Tornare; mangiare; raccontare.
Finchè suonava breve sommesso
Il comando dell'alba:
"Wstawac'"
E si spezzava in petto il cuore.
Ora abbiamo ritrovato la casa,
Il nostro ventre è sazio,
Abbiamo finito di raccontare.
E' Tempo. Presto udremo ancora il comando straniero:
"Wstawac'".
Poesia tratta dal libro di PRIMO LEVI "Ad ora incerta" Ed. Garzanti- Gli elefanti- Poesie 1984
1 commento:
Ma ciao sorellina!! Be', che dire... la poesia (molto bella) è nuda, cruda, asciutta, terribilmente essenziale... la cosa più impressionante è che sembra quasi distaccata. Aldilà di questo, non credo che in questo caso "minoranza" debba intendersi come una sorta di termine spregiativo... direi piuttosto che si usa solo per una convenzione linguistica. La valenza è puramente statistica: ad esempio, in uno stato protestante ci può benissimo essere una "minoranza" cattolica; ma non che i cattolici debbano considerarsi inferiori a livello personale e umano, sono inferiori solamente di numero!!
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